U2 al Flaminio nel 1987: io c’ero, e Roma tremò davvero
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🎸 27 maggio 1987: quando il rock fece tremare Roma
Ci sono concerti che restano nella memoria collettiva. Altri ti restano dentro per sempre. Il 27 maggio 1987 ero al Flaminio di Roma per vedere gli U2 in tour con The Joshua Tree, e posso dirtelo: io c’ero. E Roma ha tremato. Letteralmente.
Avevo 20 anni, ero di leva a Forte Boccea, e quel giorno, tra la folla, con “Sittin’ on the Dock of the Bay” di Otis Redding in sottofondo, l’attesa non pesava. Non a quell’età. La notte si preparava a diventare leggenda.
🌍 Il rock che fece scattare gli allarmi
La band era all’apice: Bono, The Edge e compagni trasformarono lo stadio in un'onda elettrica. Quando partirono le prime note di Where the Streets Have No Name, gli allarmi sismici della città si attivarono per davvero. Un boato. Un’energia che si sentiva nelle ossa.
Quello non era solo un concerto. Era un rito collettivo, un colpo al cuore della città eterna. Un’esplosione di rock, anima e storia.
🕯️ Io, il fucile… e l’eco del concerto
Dopo il live, tornai in caserma. I miei due amici – compagni di pogo – dormirono nella mia macchina parcheggiata sotto, stremati. Io invece ero di guardia. Solo, in garitta, col fucile in spalla. E mentre il silenzio calava su Forte Boccea, io cantavo ancora gli U2 sottovoce per restare sveglio.
Le note erano ancora lì. In testa, nel sangue. Il corpo forse fermo, ma lo spirito ancora al Flaminio.
🎧 Riascolta la scossa
Rivivi quella notte magica con il video del concerto(qualità del video bassa...ma vibrazioni alte).
Perché certi concerti non finiscono mai. Ti portano via. E quando tornano, lo fanno col rumore di un cuore che batte forte. Ancora oggi.
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✍️ Per chi il rock lo ha vissuto davvero. E non lo ha più lasciato.