HBD Frank Marino: il guitar hero sottovalutato del rock
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Frank Marino & Mahogany Rush: il guitar hero sottovalutato del rock

Nel giorno del compleanno di due tra i chitarristi più acclamati, Duane Allman e Joe Walsh, noi di Rock Music aWords scegliamo di spostare il faro su uno dei guitar hero più sottovalutati della storia del rock: Frank Marino, anima e chitarra dei Mahogany Rush.
Chitarrista canadese, innamorato di Jimi Hendrix ma mai semplice clone, Marino ha costruito un linguaggio personale: hard rock psichedelico, feedback gestito come uno strumento a sé, solo interminabili che sembrano veri e propri viaggi mentali.
🧭 Origini: da Montréal alla chitarra “cosmica”
Frank Marino nasce il 20 novembre 1954 a Montréal. All’inizio suona la batteria, ma è la chitarra a diventare presto il suo centro di gravità. Con i Mahogany Rush trova la formula giusta: power trio, volumi alti, brani che partono dal blues e finiscono nello spazio profondo.
Il paragone con Jimi Hendrix arriva subito e ovunque. Ma, invece di restare schiacciato dal mito, Marino lo usa come trampolino: prende l’eredità hendrixiana e la spinge verso un hard rock più veloce, tecnico e strutturato, in cui ogni solo è una storia a sé.
Tra tour intensi e festival giganti come il California Jam II, i Mahogany Rush diventano una band di culto: non sempre in prima pagina, ma amatissima da chi vive di solo, ampli e ore passate a copiare lick davanti allo stereo.

🔥 Stile, suono e quel controllo del feedback
Il “suono Frank Marino” è una combinazione esplosiva di elementi:
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Gibson SG urlante, spesso caricata di gain
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fraseggi rapidissimi ma sempre musicali
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un controllo del feedback quasi mistico
Non è semplice shredding: c’è feeling blues, c’è psichedelia, c’è gusto per l’improvvisazione lunga, da club fumoso o palco festivaliero. I dischi dei Mahogany Rush mescolano hard rock, prog, blues e suggestioni fusion, creando uno stile che in tanti hanno cercato di imitare, spesso senza riuscirci.
Per molti chitarristi, Frank Marino è il classico “nome che dovresti conoscere”: non sempre citato nelle classifiche mainstream, ma onnipresente nelle conversazioni tra addetti ai lavori e fan hardcore della sei corde.
🌟 Un talento “uno su un milione”
Una delle definizioni più belle su di lui arriva da un commento online, che sembra scritto da chi la chitarra ce l’ha davvero in mano:
“Frank wrote his own songs, sang them, played rhythm guitar and smoked on lead guitar. This guy was a SUPER RARE talent… only one in a million can do that.” — @AceGibson1959
In una sola frase c’è tutto: autore dei suoi brani, cantante, ritmica solida e lead devastante. Fare bene una sola di queste cose è già tanto; farle tutte insieme, allo stesso livello, è materiale da “uno su un milione”.
Negli ultimi anni, problemi di salute lo hanno allontanato dai tour e dai riflettori. Ma, come spesso accade nel rock, i dischi restano e il tempo lavora per lui: ogni nuova generazione di chitarristi scopre Frank Marino e si chiede come mai il suo nome non sia pronunciato accanto ai “mostri sacri”.
🎵 Brano consigliato – “Dragonfly” (Frank Marino & Mahogany Rush)
Se vuoi entrare davvero nel mondo di Frank Marino, “Dragonfly” è il passaggio obbligato:
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intro sospesa, quasi ipnotica
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sezione centrale dove la chitarra si libera
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un assolo lungo, fluido, cosmico
È uno di quei pezzi da ascoltare in cuffia, a luci basse, lasciando che sia la chitarra a guidare la narrazione. Niente playlist distratte: “Dragonfly” è un viaggio, non semplice sottofondo.
Storie Rock – Artisti, Dischi, Ricordi 🎸
Ogni giorno un racconto che merita di essere ascoltato.