19 nov 1973 - Emerson, Lake & Palmer: Brain Salad Surgery e il prog oltre il limite

Emerson, Lake & Palmer: Brain Salad Surgery e il prog oltre il limite

Nel novembre 1973 gli Emerson, Lake & Palmer pubblicano Brain Salad Surgery, uno dei dischi più estremi e ambiziosi della storia del prog rock. Suite monumentali, organi e synth futuristi, tempi dispari e una copertina biomeccanica firmata H.R. Giger trasformano il trio in un vero “circo sinfonico” degli anni ’70.


Chi sono gli Emerson, Lake & Palmer

Gli ELP nascono in Inghilterra nel 1970:

  • Keith Emerson alle tastiere (ex The Nice),

  • Greg Lake a voce, basso e chitarra (ex King Crimson),

  • Carl Palmer alla batteria (Atomic Rooster).

Insieme inventano un prog rock spettacolare: uniscono musica classica, jazz, hard rock e colonne sonore immaginarie, portando sul palco organi maltrattati, Moog modulari giganteschi e batterie iper-cinetiche.

Con Brain Salad Surgery, quarto album in studio, decidono di togliere ogni freno: meno ballad, più suite, più fuoco strumentale. È il disco con cui puntano a dimostrare che il rock può essere complesso, teatrale e, allo stesso tempo, gigantesco dal vivo.


Dietro le quinte – Studio, suoni, copertina

Brain Salad Surgery viene registrato nel 1973 tra gli Olympic e gli Advision Studios di Londra, con Greg Lake alla produzione. In studio c’è massima libertà: l’obiettivo è fondere definitivamente rock e musica colta senza preoccuparsi di durate radiofoniche o compromessi.

La tracklist è corta ma densissima. Accanto alla roboante rilettura di Jerusalem e alla devastante Toccata (da Ginastera), si trovano la mini-ballad Still... You Turn Me On e, soprattutto, la lunga suite “Karn Evil 9”, articolata in tre “Impressions”: oltre mezz’ora di tastiere, cambi di tempo, temi che tornano e un racconto fantascientifico su tecnologia, controllo e spettacolo.

L’aneddoto della copertina di H.R. Giger

Per la copertina, il trio si affida a H.R. Giger, artista svizzero destinato a diventare celebre anche per il design di Alien. Giger realizza un volto biomeccanico: un cranio-macchina che si apre rivelando un volto umano, perfetta metafora del disco, sospeso tra carne e metallo, emozione e tecnologia.

Nella versione originale, al centro dell’opera c’era un elemento fallico molto esplicito, giudicato eccessivo dall’entourage della band e dall’etichetta. Giger, fedele alla sua visione, non vuole “auto-censurarsi”, così un altro artista interviene con l’aerografo trasformando il dettaglio in un fascio di luce. Il risultato è una delle copertine più iconiche del prog, e la versione “pre-censura” continua a far discutere e affascinare fan e collezionisti.


La scena parla – Riconoscimenti & stima nel tempo

All’uscita, Brain Salad Surgery divide la critica. Una parte della stampa specializzata vede negli Emerson, Lake & Palmer l’apice – e allo stesso tempo l’eccesso – del prog rock: brani lunghissimi, virtuosismo continuo, teatralità spinta al massimo.

Nonostante le resistenze, il disco entra in alto nelle classifiche di Regno Unito e Stati Uniti e diventa rapidamente un punto di riferimento per il prog sinfonico. Con il passare degli anni, la reputazione dell’album cresce: molte classifiche lo indicano come uno dei vertici assoluti degli ELP e come tappa obbligata per chi vuole capire il rock progressivo degli anni ’70.

L’idea di unire suite complesse, arrangiamenti quasi orchestrali e un immaginario visivo forte (dalla cover al palco) sarà d’ispirazione per generazioni di band prog, metal e art rock.


I fan & l’impatto – Il prog che diventa spettacolo totale

Brain Salad Surgery dà il via al tour più mastodontico della carriera degli ELP. L’allestimento è quasi “da circo rock”: impianto quadrafonico, luci futuristiche, pianoforte sospeso che ruota in aria con Emerson, batteria gigantesca intorno a Carl Palmer.

Al centro dello show c’è “Karn Evil 9”. L’apertura “Welcome back my friends to the show that never ends” diventa talmente iconica da essere usata come titolo del triplo live del 1974: Welcome Back My Friends to the Show That Never Ends – Ladies and Gentlemen, Emerson, Lake & Palmer. Non è più solo un verso: è lo slogan di un modo di intendere il rock come spettacolo continuo, senza confini tra concerto, teatro e performance d’arte.

Per molti fan, ascoltare Brain Salad Surgery significa entrare in un “luna park distopico”: suoni futuristici, virtuosismi, sezioni che cambiano volto più volte nello stesso brano. Un’esperienza che, ancora oggi, suona radicale e fuori dagli schemi.


🎧 Brano suggerito – “Karn Evil 9 (1st Impression, Part 2)”

Se vuoi capire perché Brain Salad Surgery è considerato un manifesto del prog sinfonico anni ’70, il brano da cui partire è “Karn Evil 9 (1st Impression, Part 2)”.

È il segmento che contiene il celebre incipit “welcome back my friends…”. Qui gli Emerson, Lake & Palmer condensano tutto:

  • fanfare di synth e organo,

  • batteria in piena corsa,

  • basso che incolla i cambi di tempo,

  • melodie che sembrano annunciare un “circo” futuristico pronto ad aprire i battenti.

È come entrare in un parco divertimenti del prog: luci, specchi deformanti, improvvise sterzate ritmiche. Una volta che ti abitui al giro sulle montagne russe, fai fatica a tornare giù.


💬 Commento top (YouTube) + curiosità finale

Tra i commenti dei fan, ce n’è uno che riassume perfettamente l’impatto della band:

“Emerson, Lake & Palmer created and formed music for future. They are one of the best bands for eternity.”
— @borishartmann8355

Traduzione:

“Emerson, Lake & Palmer hanno creato e modellato musica per il futuro. Sono una delle migliori band per l’eternità.”

Difficile dirlo meglio: Brain Salad Surgery suona ancora come un disco arrivato da un’altra epoca, sospeso tra futuro immaginato e passato colto, ma con il volume del rock sempre spalancato a 11.


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