Black Sabbath – Master of Reality, il disco che ha creato lo stoner metal
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🎸 L’oscurità prende forma: la nascita di un capolavoro

Il 6 agosto 1971 i Black Sabbath pubblicano Master of Reality, il terzo album della loro carriera e il più oscuro mai realizzato fino a quel momento. Nati nei sobborghi grigi di Birmingham, i Sabbath volevano esplorare sonorità ancora più pesanti rispetto ai precedenti Black Sabbath e Paranoid. Fu proprio un dettaglio tecnico a cambiare tutto: Tony Iommi, a causa di un incidente in fabbrica, aveva perso due falangi e decise di accordare la chitarra più bassa per suonare con meno dolore. Questo espediente rese il suono più profondo, pesante e minaccioso, gettando le basi di un nuovo genere: lo stoner metal.
⚡ Tra fumo e visioni: genesi di un disco unico
Master of Reality nacque in un periodo turbolento e creativo. Ozzy Osbourne scrisse Sweet Leaf come vera e propria dichiarazione d’amore alla marijuana, mentre Geezer Butler firmava testi apocalittici e visionari come quelli di Children of the Grave. La band scelse un approccio minimalista anche per la copertina: nera, semplice, essenziale. Il messaggio era chiaro: nessuna distrazione, solo metal allo stato puro. I brani erano pochi ma potentissimi, con ritmi lenti e pesanti che spiazzarono pubblico e critica.
🤘 Echi tra i giganti: il tributo degli altri musicisti
Il disco ebbe un impatto immediato e duraturo tra i colleghi. Kirk Hammett dei Metallica lo ha definito “la mia guida per la distorsione perfetta”, mentre Josh Homme (Queens of the Stone Age) lo cita come fonte primaria del suo stile. Anche Soundgarden, Melvins e numerose band doom e sludge si rifanno a questa pietra miliare. Master of Reality è stato il disco che ha insegnato che la lentezza può essere devastante.
🏆 Un culto che non muore: successi e riconoscimenti
Rolling Stone lo ha inserito tra i migliori album metal di sempre, mentre Loudwire lo considera uno dei 10 dischi più influenti del genere. Ogni ristampa viene accolta con entusiasmo, e il vinile originale è un oggetto da collezione ambitissimo. I fan continuano a celebrare Master of Reality come un rito sonoro, una discesa nell’oscurità che ancora oggi vibra nei club e nei festival.
🎧 Il brano simbolo: “Children of the Grave”
Oscuro, apocalittico e travolgente, Children of the Grave unisce riff granitici, batteria tribale e un messaggio potente contro la guerra. Un classico immortale.
👇 Guarda e ascolta il video su YouTube più sotto.
👥 Il commento top 🔝
@AndrewMetal1971 – 2 anni fa
“This song makes me feel like I’m riding a tank into battle, and nothing can stop me. Sabbath created something eternal here.”
🗨️ “Questa canzone mi fa sentire come se stessi guidando un carro armato in battaglia, e nulla può fermarmi. I Sabbath hanno creato qualcosa di eterno.”
🔍 Curiosità finale
Per registrare Sweet Leaf, Ozzy Osbourne iniziò la traccia tossendo davvero dopo aver fumato marijuana. Quella tosse è rimasta nel brano come intro… totalmente autentica.
Storie Rock – Artisti, Dischi, Ricordi
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