4 nov 1970 – David Bowie pubblica The Man Who Sold the World (US)

4 nov 1970 – Bowie lancia negli States The Man Who Sold the World

Introduzione – The Man Who Sold the World


Il 4 novembre 1970 esce negli Stati Uniti The Man Who Sold the World: terzo album di David Bowie e prima, netta virata verso un hard-psych cupo, visionario. Con Mick Ronson alle chitarre e Tony Visconti al basso/produzione (insieme a Woody Woodmansey alla batteria) prende forma il nucleo destinato a diventare gli Spiders from Mars.

Dietro le quinte – Studio, suoni, copertine

Le session si svolgono tra Advision e Trident Studios nella primavera del 1970. Il sound è più pesante: riff granitici, sezioni ritmiche tese, atmosfere gotiche e psichedeliche. Il titolo iniziale “Metrobolist” viene cambiato dall’etichetta in The Man Who Sold the World.
Le copertine raccontano già l’ambiguità dell’opera: negli USA arriva l’illustrazione “cowboy” di Mike Weller; in UK (aprile 1971) la celebre foto di Keef (Keith MacMillan) con Bowie in man’s dress firmata Mr Fish.

Stile & provocazione – La “man’s dress” che spiazza l’America

Tra fine 1970 e inizio ’71 Bowie parte per un tour promozionale negli Stati Uniti: niente live ufficiali, ma interviste e photo-op in abito. L’abbigliamento androgino diventa linguaggio: strategia estetica e identitaria che anticipa il glam e ridefinisce i confini della mascolinità rock, lasciando a bocca aperta la parte più benpensante.

La scena parla – Ricezione e risonanze

All’uscita l’album non sfonda subito, ma cresce negli anni: la title track diventa un classico trasversale e torna in vetta all’immaginario dopo l’interpretazione dei Nirvana all’MTV Unplugged del 1993, che riaccende l’attenzione sul brano e sull’album. Il disco viene oggi riconosciuto come tappa decisiva nella metamorfosi di Bowie.

I fan & l’impatto – Visioni e identità

Dall’epica feroce di “The Width of a Circle” alle ninnananne sinistre di “After All”, The Man Who Sold the World fonde hard rock, psichedelia e teatro. Un laboratorio di personae, temi e suoni che preannuncia le rivoluzioni dei primi ’70.

🎧 Brano consigliato – “The Man Who Sold the World” (David Bowie)

Arpeggi ipnotici, basso pulsante, interpretazione enigmatica: un viaggio nel lato obliquo dell’identità che resta inciso nella memoria.


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