28 Set 1987 – The Smiths: Strangeways, Here We Come (ultimo atto)
Condividi
🎙️ L’ultimo atto di una band unica "Strangeways, Here We Come" The Smiths

Il 28 settembre 1987 gli Smiths pubblicano Strangeways, Here We Come, il loro quarto e ultimo album. È un addio magnifico: suoni più ampi, arrangiamenti audaci, un equilibrio nuovo tra malinconia e slancio pop. In una curiosa “rima” della storia del rock, pochi anni prima – 28/09/1978 – i Black Sabbath firmavano Never Say Die!, ultimo album dell’era classica con Ozzy: due “finali” simbolici in due decenni diversi.
🎛️ Dietro le quinte: studio, titolo e immaginario
Registrato tra marzo e aprile 1987 a The Wool Hall (Bath), l’album porta la firma produttiva di Morrissey, Johnny Marr e Stephen Street. L’atmosfera in studio favorisce strumentazioni allargate (autoharp, fiati/synth, tocchi elettronici) e un taglio più cinematografico. Il titolo evoca la prigione di Strangeways a Manchester; in copertina, l’attore Richard Davalos (scatto sul set di East of Eden), per un’estetica che lega culto, letteratura e ribellione urbana.
🌟 Eredità e stima tra colleghi
Nel tempo Strangeways è stato spesso indicato – anche dai suoi protagonisti – come il loro lavoro più compiuto. Musicisti e critica ne esaltano la scrittura (liriche in bilico tra ironia e tragedia) e la tessitura sonora di Marr, meno jangle e più orchestrata. Brani come “Girlfriend in a Coma”, “I Started Something I Couldn’t Finish” e “Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me” mostrano una band capace di superare i propri confini.
📈 Accoglienza, classifiche e una curiosità
All’uscita, l’album raggiunge il #2 in UK, resta in classifica per settimane ed entra rapidamente nel canone del rock britannico anni ’80. Curiosità: “Stop Me If You Think You’ve Heard This One Before” era pronto come singolo UK, ma la sua pubblicazione venne frenata dai palinsesti dopo la strage di Hungerford; uscì comunque in altri mercati, diventando uno dei brani più amati dai fan. Curiosità 2: Il tema del sogno disilluso attraversa molte liriche degli Smiths; qui il crescendo piano-orchestrale rende quella frattura palpabile, trasformando il brano in un finale emotivo dell’intera parabola.
🎧 Brano consigliato: “Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me”
Un crescendo drammatico: rumori di folla, pianoforte e poi l’apertura emotiva che travolge. È forse il colpo di teatro più potente del disco.
💬 Voce ai fan (YouTube)
“The worst part is waking up in bed and knowing that everything was an illusion. Sometimes dreams are cruel, they offer experiences and unique sensations, but everything is an illusion.” — @Thezoiys, 6 years ago
Traduzione: “La parte peggiore è svegliarsi a letto sapendo che tutto era un’illusione. A volte i sogni sono crudeli: offrono esperienze e sensazioni uniche, ma tutto è un’illusione.”
Storie Rock – Artisti, Dischi, Ricordi
🎸 Ogni giorno un racconto che merita di essere ascoltato.