13 Luglio 1973 – Bob Dylan e la ballata che bussò al cielo
Condividi
🎬 13 Luglio 1973 – Bob Dylan e la ballata che bussò al cielo
Il 13 luglio 1973, Bob Dylan pubblica una delle sue opere più affascinanti e sottovalutate: la colonna sonora del film western “Pat Garrett & Billy the Kid”, diretto da Sam Peckinpah. Dylan non si limitò a comporre le musiche: recitò anche nel film nel ruolo enigmatico di Alias. La sua partecipazione fu inizialmente osteggiata dal regista, ma bastò una demo di “Knockin’ on Heaven’s Door” per cambiare tutto. Una decisione storica, che ci regalò una delle ballate più evocative di sempre. 🚪🎶
🌵 Musica e polvere del deserto
Già profeta del folk e rivoluzionario del rock negli anni ’60, Dylan inizia con questa colonna sonora un viaggio minimale e cinematografico, fatto di silenzi, accordi lenti e malinconia. Pat Garrett & Billy the Kid è lontano anni luce dalle sue opere più politiche: qui Dylan sussurra, accompagna i paesaggi, e firma una canzone che in pochi minuti racconta morte, destino e fragilità umana. Le influenze? I grandi del country e del blues: Hank Williams, Woody Guthrie, Johnny Cash. 🎸
🗣️ Clapton, Cash e gli altri: Dylan secondo i giganti
Eric Clapton ha definito “Knockin’ on Heaven’s Door”
“una preghiera armata di chitarra”.
Johnny Cash disse che Dylan, in quel brano,
“non canta, cammina su un sentiero tra i vivi e i morti”.
La canzone fu usata da Oliver Stone in Natural Born Killers, amplificandone la potenza visiva. Dylan era riuscito, senza volerlo, a scrivere l’equivalente rock del silenzio dopo uno sparo. 🎥
🌍 Una canzone che non morirà mai
“Knockin’ on Heaven’s Door” è stata reinterpretata da decine di artisti: Guns N’ Roses, Eric Clapton, Warren Zevon, Avril Lavigne. La rivista Rolling Stone l’ha inserita nella lista delle “500 Greatest Songs of All Time”, mentre NME l’ha definita “una delle canzoni più oneste mai registrate”. Ancora oggi è usata nei funerali, nei film, nei momenti di addio. Una porta che nessuno vuole chiudere. 🕊️
🎧 Il brano da ascoltare oggi
“Knockin’ on Heaven’s Door” è semplice, ma profonda. Due strofe, un inciso, e quella voce che sembra venire da una capanna polverosa ai confini del mondo. Dylan non urla. Bussa.
💬 Il commento più bello
“This song will outlive us all. Every time I hear it, I feel like Dylan’s voice is standing at the edge of the world.”
— MikeWaves97, 14 marzo 2021
🎙️Tradotto:
“Questa canzone ci renderà immortali. Ogni volta che la ascolto, mi sembra che la voce di Dylan sia lì, sul ciglio del mondo.”
Curiosità finale:
Il brano fu originariamente scritto per una scena in cui uno sceriffo muore davanti alla madre del protagonista. Dylan impiegò solo due ore a scriverlo. Il resto è storia.
Storie Rock – Artisti, Dischi, Ricordi
🎸 Ogni giorno un racconto che merita di essere ascoltato.