12 Set 1975 – Pink Floyd: Wish You Were Here, elegia per Syd

Oggi nel rock: Pink Floyd — Wish You Were Here (12 settembre 1975)

Un disco nato dall’assenza.
Pubblicato il 12 settembre 1975 in UK, Wish You Were Here prende forma come riflessione su assenza, alienazione e industria musicale dopo l’allontanamento di Syd Barrett. L’album incanala il vuoto lasciato dall’amico in un viaggio emotivo che è diventato un riferimento assoluto del rock progressivo.

Dietro le quinte di Abbey Road.
Le sessioni agli EMI/Abbey Road Studios (gennaio–luglio 1975) vedono Roger Waters guidare i testi e la visione, con David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason a intrecciare chitarre, tastiere e dinamiche in un equilibrio raro tra intimità e ambizione. La suite “Shine On You Crazy Diamond” apre e chiude il disco, incorniciandone il senso.

Voci degli artisti e sinergie.
Nel tempo, i membri della band hanno raccontato quanto la figura di Syd pesasse nel processo creativo: un’ombra affettuosa che ha cementato la cohesion del gruppo in studio. È un album in cui tecnica, melodia e sentimenti si sostengono a vicenda, senza compromessi.

Successo, fan e riconoscimenti (con curiosità).
Accolto ai vertici delle classifiche in UK e USA, Wish You Were Here compare stabilmente nelle liste dei migliori album di sempre.
Curiosità #1: durante le registrazioni, Syd Barrett fece una visita inattesa agli studi, irriconoscibile: un momento entrato nella leggenda dei Pink Floyd.
Curiosità #2: la copertina di Hipgnosis con la stretta di mano “in fiamme” fu realizzata con stuntman reali, uno dei quali venne effettivamente incendiato (in sicurezza) per lo scatto.

Il brano-culto da (ri)ascoltare.
Tra le tracce, “Shine On You Crazy Diamond” è il tributo più struggente a Barrett: un tema a quattro note che si espande in una suite dilatata, capace di toccare corde intime come pochi altri brani del rock.

Voce dei fan.

80 years young and still listening to Pink Floyd… they will follow me into infinity.” — @carolselig, 1 anno fa
Traduzione:80 anni e ascolto ancora i Pink Floyd… mi accompagneranno all’infinito.”


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