🎂 09 luglio 1947 – Mitch Mitchell, il batterista che incendiò Hendrix

🎉 Oggi è il compleanno di Mitch Mitchell

Nato il 9 luglio 1947 a Ealing, quartiere operaio di Londra, John Graham “Mitch” Mitchell cresce in una casa piena di musica. Suo padre era tecnico del suono per la BBC, sua madre una fervente ascoltatrice di swing e bebop. Da bambino, Mitch preferiva le bacchette ai giocattoli e a 10 anni aveva già il suo primo drum kit. Prima della batteria, però, c’era la recitazione: partecipò a diversi show televisivi, finché la musica prese il sopravvento. Il destino bussò nel 1966, quando Jimi Hendrix arrivò a Londra e cercava due musicisti per fondare una nuova band. Nacque così la Jimi Hendrix Experience.
👉 Mitch Mitchell è scomparso il 12 novembre 2008 in Oregon, al termine di un tour in omaggio proprio a Hendrix.


🥁 Il jazz nel cuore, la furia nel braccio

Prima di diventare il cuore ritmico della Experience, Mitch suonava con Georgie Fame and the Blue Flames, e il suo stile era già segnato da influenze jazzistiche. Il suo idolo? Elvin Jones, leggendario batterista di John Coltrane. Quando entrò nella Hendrix Experience, portò nel rock una raffinatezza mai sentita prima: Manic Depression, Fire, Third Stone from the Sun... ogni pezzo era una battaglia ritmica tra caos e controllo. Mitch non si limitava ad accompagnare: dialogava con la chitarra di Hendrix in un duello creativo continuo.


🎸 Cosa ne pensavano i colleghi?

Noel Redding, bassista della Experience, disse una volta:

"Jimi non sarebbe mai stato lo stesso senza Mitch: lo spingeva, lo sfidava, lo incendiava."
Anche John Bonham dei Led Zeppelin lo ammirava profondamente, e Dave Grohl lo ha citato tra i suoi riferimenti assoluti:
"Mitchell ha reso il batterismo rock una forma d’arte."

Nel mondo dei batteristi, il suo nome è leggenda. Più che un accompagnatore, un orchestratore dell’imprevedibile.


📢 Il giudizio dei fan e della critica

Mitch Mitchell è stato incluso da Rolling Stone tra i 10 più grandi batteristi rock di tutti i tempi. La sua tecnica jazz in un contesto psichedelico ha cambiato il modo di pensare la sezione ritmica. I fan lo adorano per la sua imprevedibilità controllata, il suo tocco morbido anche nei momenti più esplosivi. Ogni live della Experience era un viaggio in cui Mitch non solo teneva il tempo, ma creava paesaggi sonori.


🎧 Il brano del giorno: Manic Depression

Tra i tanti brani dove Mitch brilla, Manic Depression è un esempio perfetto. Ritmo in 3/4, batteria spigolosa e libertà jazz. Hendrix viaggia con la chitarra, ma è Mitchell a tenere la bussola. Il groove è nervoso, imprevedibile, ipnotico. Un batterista che non segue, ma guida.


💬 Il commento top sotto il video YouTube:

"Jimi was the fire. Mitch was the wind that kept it alive."@GrooveMachine77, 9 luglio 2022

"Jimi era il fuoco. Mitch era il vento che lo teneva acceso."

🎵 Curiosità: Mitch fu scelto per la Experience con un test a “duello” contro Aynsley Dunbar. Vinse per il suo stile più "imprevedibile". Jimi cercava istinto puro.


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